mercoledì 16 giugno 2010

Vivila tu questa sfiducia!


Ma Orazio con la massima del carpe diem davvero credeva di dover essere il meno possibile fiduciosi nel domani?(carpe diem, quam minimum credula postero).
Ne parlavo pocanzi con un mio caro amico, e da lì ovviamente ne consegue tutta una riflessione astratta, ipotetica, per assurdo...ma cosa mi cimento a pensare? è più forte di me, non sono in grado di resistere a queste "sfide". Riprendendo il filo del discorso...dicevamo: cogliere l'attimo. Ebbene accettare qualsiasi cosa la realtà ti spiattelli davanti in quest'istante poichè domani sarà uno schifo? Accettarlo così com'è, adattarsi. Alquanto terrificante. Non si può vivere credendo di doversi adattare anche a ciò che potenzialmente non è il massimo per te stesso, con la convinzione che il domani è così altamente incerto, ipotetico e poco allettante da non aspettarlo con interesse e meraviglia. Non aspettarti nulla dalla vita. Questi luoghi comuni da finti depressi. Un vero depresso se ne stà lì a riflettere sulla sua misera condizione, proprio non ci pensa al domani, non lo considera, è anni luce distante. Sapete chi sono i pochi fiduciosi nel domani? i codardi, coloro che non sanno accettare le sfide e le novità della vita, coloro ai quali i cambiamenti fanno reazione come il diavolo e l'acqua santa. Ovvio che l'occasione presente fa gola, è lì di fronte a te, bellina, non quella che sognavi, ma diciamo che parzialmente potrebbe corrispondere a quel desiderio che bruciava dentro (quando ancora un pò ci credevi nella meraviglia). Ti accontenti, semplicemente. Ma io non vi biasimo, è no per Giove, a tutti accade. è incredibile quando invece sei ancora là, un pò solo, un pò insoddisfatto credi che forse quell'occasione persa non ti si ripresenterà mai più, ma è proprio così!!! Niente accade esattamente due volte! L'uguale esiste solo in matematica, nella vita potrebbe essere, tuttal più, simile. Ma è qui che sta la novità. Se ciò che ti è accaduto non era quello che ti aspettavi e una vocina dentro di te ti dice di adattarti, tu respingila e aspetta il massimo. Attendi il miracolo, non si tratta di teologia, ma di ciò che ti corrisponde, che combaci esattamente con quel desiderio, con la domanda che ti perseguita e ti fa assumere un atteggiamente da ricercatore incompleto. Quando la raggiungerai allora lì cogli l'attimo fiducioso in ciò che ti si è presentato.

martedì 15 giugno 2010

Trova la Crepa (find the crack)


In una delle ultime puntate del telefilm Fringe (il quale mi ha fatto letteralmente appassionare a tutte le stramberie del Dottor Bishop, del figlio Peter dal quoziente intellettivo sviluppato e dell'ammirevole Olivia Dunham), un agente regalò a Peter la sua penna porta fortuna con inciso sopra "Find the Crack", forse da poco fiduciosa, la prima idea che mi è balenata per la testa è stata alquanto pessimista: trovare la crepa? intende che in ogni cosa apparentemente bella ci sia obbligatoriamente del "marcio"?! Ma quella donna era tutt'altro che pessimista, era speranzosa e volenterosa nel trovare nel "brutto" della vita una fessura che permettesse alla luce di passare e di illuminare tutto. Mai lasciarsi invadere dalla depressione e cercare sempre quella crepa, perché sicuramente uno spiraglio si trova in tutte le cose. Che filosofia di vita, non fa una piega.

Foto di Francesco Drago